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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

La Giunta regionale della Sardegna, nella seduta del 28 giugno scorso, ha dato il via libera al Programma di sviluppo rurale 2007-2013.

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013


CAGLIARI, 29 GIUGNO 2007 - Via libera dalla Giunta regionale al Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Ieri pomeriggio l'esecutivo ha approvato la delibera proposta dall'assessore dell'Agricoltura Francesco Foddis sul nuovo strumento di programmazione che, per i prossimi sette anni e in base alle indicazioni contenute nel regolamento comunitario 1698/2005, concentra in un unico documento il Piano di sviluppo rurale, il Programma operativo regionale per la parte Feoga e il programma Leader. Ora il nuovo Psr sarà spedito alla Commissione europea, a Bruxelles, per ottenere la ricevibilità e soltanto dopo questo primo "visto" si aprirà la parte di contrattazione negoziale. Per il Programma è previsto anche un passaggio alla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale.
Nonostante l'uscita della Sardegna dall'Obiettivo 1, il Psr 2007-2013, cofinanziato dalla Commissione europea con le risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), può contare su una dotazione finanziaria di circa 1 miliardo e 252 milioni, una cifra superiore alla precedente fase di programmazione e che deriva anche dal riconoscimento degli svantaggi geografici e naturali legati all'insularità.

"La stesura del Programma di sviluppo rurale – si legge nella delibera approvata dalla Giunta - ha visto coinvolto un gruppo di lavoro composto dai diversi Servizi dell'assessorato dell'Agricoltura e da un nucleo dell'Ersat Sardegna e le bozze ai vari livelli di definizione sono state inviate a tutti gli assessorati e sottoposte alla consultazione del partenariato istituzionale, economico e sociale". Per la prima volta, l'intera struttura assessoriale ha concorso con determinazione e collegialmente alla realizzazione del Programma, condividendone la strategia, gli strumenti operativi e gli obiettivi. "È stata svolta un'intensa attività preliminare alle prime bozze del Psr attraverso i tavoli di filiera e gli incontri seminariali su tematiche specifiche", si legge ancora nel documento.

Da sottolineare, inoltre, che le osservazioni giunte dal partenariato saranno allegate al documento e commentate.
Altro requisito sostanziale che il nuovo Psr possiede è una forte coerenza tra l'analisi di contesto e gli obiettivi che devono essere raggiunti nelle varie misure degli Assi. Coerenza anche con gli obiettivi strategici comunitari, con gli obiettivi prioritari nazionali definiti nel Piano strategico nazionale e con gli obiettivi specifici individuati sulla base della pianificazione regionale (tra cui il Documento strategico regionale, il Piano forestale regionale, il Piano paesaggistico regionale e il Piano di tutela delle acque). Per quest'ultimo aspetto, si è tenuto conto degli altri atti di programmazione in capo ad altri assessorati. Infine, essendo il Psr un tassello fondamentale per la Politica agricola comunitaria (Pac), lo strumento deve essere in linea con tutte le Organizzazioni comuni di mercato (Ocm) e in particolare con quelle che prevedono interventi di tipo strutturale come l'Ocm vitivinicola, olivicola, dell'ortofrutta e dell'apicoltura.

Quattro gli Assi in cui è strutturato il nuovo Psr: l'Asse 1 è incentrato sul miglioramento della competitività del sistema agricolo e forestale nel rispetto della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del paesaggio rurale; l'Asse 2 sul miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale; l'Asse 3 sulla qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale attraverso Programmi integrati di sviluppo rurale; l'Asse 4 sul miglioramento della governance e delle capacità istituzionali regionali e locali (Approccio Leader).
"Contiamo di ottenere la ricevibilità del Programma – spiega l'assessore Foddis – entro le prossime settimane.

Nel nuovo Psr è delineata la strategia progettuale per il rilancio del comparto agricolo della Sardegna e questo strumento vuole dare risposte alle diverse criticità dell'agricoltura dell'Isola. Tra i suoi obiettivi: favorire l'aggregazione dell'offerta, tramite le Organizzazioni dei produttori, per fare impresa e per consentire alle aziende agricole di essere competitive su un mercato sempre più agguerrito e globalizzato. In secondo luogo, è necessario puntare sui progetti integrati di filiera e sulla qualità. Altro caposaldo del Psr è la multifunzionalità, offrire cioè nuove opportunità economiche grazie al legame con la cultura, le tradizioni e l'ambiente. È necessario creare le condizioni perché l'economia rurale porti reddito alternativo. A questo proposito, nel Programma sono contenute diverse misure, per esempio il recupero dei centri storici e delle strutture rurali o il sostegno per la creazione di attività legate ai prodotti dell'agroalimentare locale, che possono ridare vitalità e vivibilità a paesi dove lo spopolamento e il crescente abbandono delle terre sono realtà preoccupanti".

Sul fronte dei pagamenti, infine, questi per il momento saranno effettuati da Agea, l'organismo pagatore nazionale, in attesa che Argea Sardegna venga riconosciuta e accreditata dal ministero delle Politiche agricole e dalla Commissione europea come organismo pagatore regionale. "In tutti i casi – si legge ancora nella delibera - le risorse finanziarie sottese ai singoli pagamenti non transiteranno attraverso il bilancio regionale in quanto il circuito finanziario si sviluppa al di fuori del bilancio regionale tranne che per la parte di cofinanziamento regionale da mettere a disposizione dell'organismo pagatore".

La delibera sul Programma di sviluppo rurale 2007-2013


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