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Promuovere i sapori locali: arrivano concorsi ed accordi

Promuovere i sapori locali: diffondere la cultura rurale tra i giovani e valorizzare tradizioni ed eccellenze locali.

Promuovere i sapori locali: arrivano concorsi ed accordi


Come migliorare la gestione delle aree rurali? E' un momento di grande competitività nei settori dell'agricoltura e dell'enogastronomia, ormai strumento affermato di valorizzazione dei territori, e sta crescendo il numero di progetti e proposte provenienti da enti ed associazioni nazionali. Da tempo si è infatti  compreso che la gestione dei saperi e delle eccellenze passa anche dall'uso di strumenti aggiornati. Le nuove generazioni e i consumatori sono un riferimento importante per affermare le specificità della cultura rurale, da accostare al lavoro di promozione svolto da soggetti quali agriturismo, parchi ed associazioni di produttori.

A questi si rivolgono due recenti iniziative promosse da un vasto insieme di soggetti pubblici e privati. In Piemonte è stato firmato da pochi giorni il protocollo di intesa per la promozione della cultura rurale alle giovani generazioni, un accordo che l'obiettivo di diffondere la cultura rurale tra i ragazzi delle scuole tramite attività didattiche e formative. Il protocollo è stato accolto da enti quali la Regione Piemonte, l'Ufficio Scolastico Regionale e le rappresentanze regionali di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Federazione Cooperative Agricole e Agroalimentari, e Legacoop. Di cosa si tratta nello specifico? Come si possono raggiungere con efficacia i giovani, per renderli coscienti dei saperi e della storia del settore agricolo, che di recente non gode di molto spazio sui media e nella scuola? Nell'arco di tre anni il protocollo intende diffondere nelle scuole e tra i consumatori, le tematiche della produzione agricola e della valorizzazione dei prodotti legati al territorio. Ma non solo, vuole anche sottolineare l'importanza di una corretta alimentazione (proprio perchè afffidata a prodotti locali e di stagione, come appunto avviene negli agriturismo), la tutela dell'ambiente e le trasformazioni in atto nel mondo rurale. Per farlo l'accordo punta sullo sviluppo di un rapporto diretto tra imprese agricole e i consumatori di oggi e di domani: la Regione coordinerà la definizione di un elenco regionale di 'Fattorie didattiche', in fase di completamento in questo periodo, che includerà circa 230 fattorie. Uno dei primi obiettivi sarà la presentazione di aziende agricole aperte al pubblico che ospitano nelle loro cascine attività didattico-pedagogiche. In tal modo si verrà a creare un network regionale accessibile a gruppi di studenti ed appassionati, un esempio che potrebbe essere seguito anche da altre aree dalla forte connotazione agricola. Le aziende agricole piemontesi aderenti al progetto si doteranno di tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie allo svolgimento di attività didattiche, nell'auspicio di diventare nel medio periodo dei veri e propri centri di educazione alimentare ed ambientale.

Gli strumenti di coordinamento dedicati agli operatori del settore agricolo e agroalimentare in genere sono diversi, per questo è importante distinguere la prospettiva adottata, che può privilegiare un approccio industriale come un'idea di valorizzazione delle tradizioni e delle eccellenze locali. A quest'ultima tendenza si rifà un concorso presentato dall'INU, l'Istituto nazionale di urbanistica, per un Piano regolatore del vino. Il  bando è rivolto agli enti territoriali, e si inserisce nell'insieme di iniziative per la manifestazione Urbanpromo 2008, evento di marketing urbano e territoriale che si svolgerà a Venezia dal 12 al 15 novembre. Il concorso è stato definito e presentato in collaborazione con l’Associazione Città del Vino e prende il nome di 'Il miglior Piano Regolatore del Vino': intende infatti stimolare gli enti alla produzione di nuove strategie di promozione e preservazione dei distretti enologici nazionali. Per farlo questi soggetti sono invitati a presentare dei veri e propri piani integrati, rispettosi delle politiche agricole e dell’unicità dei territori. Il Piano Regolatore dei territori del Vino è un registro di buone pratiche avviato nel 1997 e aggiornato nel 2007 nell'ambito della Convenzione Europea per il Paesaggio. Tra i suoi obiettivi c'è la costituzione di un elenco metodologico e disciplinare per valutare gli strumenti urbanistici adottati per governare i territori del vino, gestire il crescente carico antropico derivante dal turismo enologico, ed arginare così i fenomeni di degrado ambientale, abusivismo edilizio e dissesto idrogeologico. Una risposta alle necessità di nuovi strumenti di promozione quindi, ma anche una proposta di un piano integrato per la salvaguardia dei territori da cui i vini nazionali arrivano. Nella situazione attuale importanti aree agroalimentari del paese sono esposte ad un crescente rischio di inquinamento, con gravi conseguenze per la loro immagine e il valore aggiunto della produzione. Strumenti come questo possono pertanto rappresentare un'indicazione valida sulla strada da seguire per salvaguardare le produzioni nazionali partendo dai soggetti direttamente coinvolti.

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